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Maratona: storia e leggenda

Maratona è una località nel sud della Grecia che dà il nome alla gara olimpica di corsa su strada più lunga. Solo la marcia prevede infatti una distanza maggiore (50 km) della maratona (42,195 km).

Per capire il perché della nascita di questa specialità dell’atletica occorre tornare al 490 a.C., data della battaglia che oppose gli Ateniesi ai Persiani, nella piana di Maratona appunto, a poco più di 40 km da Atene.

Nella storia raccontata da Erodoto, compare la figura di Filippide, di professione emerodromo, ovvero l’emissario di generali e politici che trasmetteva i messaggi semplicemente… correndo da un punto all’altro della Grecia.

Gli emerodromi dovevano essere molto allenati, perché in grado di percorrere circa 100 km in poco meno di otto ore su terreni aspri e selvaggi. In quella occasione Filippide non percorse solo il tratto da Maratona ad Atene per annunciare la vittoria degli Ateniesi sui Persiani, come forse tutti ricordano; infatti, pochi giorni prima aveva fatto, sempre di corsa, il tratto Atene-Sparta e ritorno (500 km) in poco meno di 48 ore, per cercare aiuto presso gli Spartani, prima che la battaglia iniziasse. La leggenda dice anche che Filippide, al termine dell’ultima corsa Maratona-Atene, morì per il grande sforzo fisico.

Da Filippide alla maratona moderna

La misura della maratona moderna ricalca all’incirca la distanza tra il ponte di Maratona e lo stadio Panathinaiko.

Ma per arrivare alla vera maratona, come è intesa modernamente, dalla data della battaglia (circa il 10 agosto 490 a.C.) occorre fare un salto nella storia fino al 1896, anno della prima Olimpiade moderna, in cui fu inserita la prova di corsa di circa 40 km; in onore di Filippide e della famosa battaglia, fu chiamata maratona.

Questa idea fu suggerita da Michel Bréal and Pierre de Coubertin, e fu accettata e sponsorizzata dalla Grecia con molto orgoglio.

Alla prima maratona olimpica (10 aprile 1896) parteciparono 17 atleti uomini. Vinse la gara un atleta greco, Spiridon Louis, 23 anni , con il tempo di 2h58′50″.

Spiridon Louis fu acclamato dagli 80.000 spettatori dello stadio e divenne una leggenda dell’atletica, anche se non continuò a correre; rifiutò le offerte di danaro e fama e tornò nel suo villaggio con la corona di olivo e la medaglia d’argento (le medaglie d’oro non esistevano ancora) riservate ai vincitori delle prime edizioni delle Olimpiadi moderne.