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Lo sport è donna

La storia delle donne nello sport è costellata di grandi discriminazioni e di immense storture legate al concetto che la donna sportiva perde in qualche modo le sue caratteristiche di femminilità e grazia.
Già dall’antica Grecia infatti le donne che praticavano sport venivano rappresentate più somiglianti a uomini che a donne e spesso erano derise per questa loro attitudine.
Nel corso degli anni in realtà è cambiato poco.
Se pensiamo che solo negli ultimi 30 anni, con le ultime edizioni dei giochi olimpici, la maggior parte degli sport sono stati aperti anche alle donne, ci rendiamo conto che ancora tanto lavoro c’è da fare.
Noi oggi cerchiamo di rendere onore alle donne sportive di tutto il mondo, celebrando alcune delle loro imprese.
Ripercorrendo la storia recente mi vengono in mente, la straordinaria impresa di Sara Simeoni campionessa olimpica ai giochi di mosca 1980, i numerosi trionfi di Valenti Vezzali tre volte oro olimpico individuale e tre volte oro olimpico a squadre (solo per citarne alcune).
Fiona Mai, oro mondiale a Goteborg nel 1995, federica Pellegrini, indiscussa campionessa di nuoto con i suoi immensi trionfi europei, mondiali ed olimpici.
Per non dimenticare le vittorie della nostra Sofia Goggia nello sci alpino.
Facciamo sicuramente torto a tutte quelle altre campionesse che hanno fatto dello sport la loro ragione di vita, non ce ne vogliano, ma questo post, vuole essere un tributo all’emozioni, piccole, grandi, infinite, che ognuna di loro con il proprio impegno, sudore e lacrime ci hanno regalato e non per il fatto di essere donne, ma solo e semplicemente perchè sportive.
Le emozioni non hanno sesso e pur sforzandomi, non sono riuscito a capire che differenza c’è tra una emozione sportiva offerta da una donne o da un uomo.

Grazie e soprattutto continuate numerose, perché INSIEME (anche alle donne) E’ PIU’ BELLO.