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Allenamento con elettrostimolatore

L’elettrostimolazione nasce negli stati uniti alla fine degli anni 70 come tecnica fisioterapica e riabilitativa. Tale tecnica prevede la stimolazione muscolare attraverso impulsi elettrici (con varie caratteristiche) della fibra muscolare generati da un apparecchio (elettrostimolatore appunto). Tali impulsi vengono trasmessi alla fibra muscolare attraverso degli elettrodi posizionati attentamente sul muscolo del quale si vuole la stimolazione.
Oggi è utilizzata anche in altri campi: nel settore estetico (dimagrimento, linfodrenaggio) in quello sportivo (recupero muscolare, allenamento atletico).
Benefici  
L’elettrostimolazione può essere utilizzata per diversi scopi, e si può indirizzare la sua funzione verso uno specifico obiettivo variando i parametri di tipo d’impulso, frequenza, durata,  intensità e latenza.
In ambito riabilitativo è usata per migliorare il trofismo e il tono muscolare sia in seguito ad un trauma, sia per velocizzare la ripresa nella fase post-acuta. Si utilizza poi per sollecitare un muscolo denervato per evitarne la degenerazione.
In estetica, l’elettrostimolatore, viene utilizzato per dimagrire, rassodare e combattere gli inestetismi della cellulite (spesso abbinato a fasce addominali); la contrazione muscolare, infatti, favorisce la lipolisi, la tonicità e il drenaggio dei liquidi. 
In ambito sportivo viene ampiamente utilizzata per completare fasi di potenziamento muscolare, preservare tendini ed articolazione e ridurre il rischio si super affaticamento.
Per ottenere il massimo dell’efficacia da un elettrostimolatore, ci dobbiamo di sicuro rivolgere ad apparecchi di alta gamma. Questi infatti disporranno di un numero più elevato di programmi di utilizzo, un elevato numero di elettrodi e di onde elettriche con caratteristiche specifiche per ogni tipologia di utilizzo.
Attenzione però!
L’elettrostimolazione può essere anche dannosa. Se utilizzata al di fuori dei consigli delle case produttrici, e per tempi troppo lunghi, può determinare effetti indesiderati.  
Meglio se utilizzati da professionisti esperti come:

1. fisioterapista
2. fisiatra
3. massofisioterapista
4. medico riabilitativo

Inoltre non tutte le persone possono sottoporsi a sedute di elettrostimolazione. Questa terapia, infatti, può produrre controindicazioni in alcune categorie di soggetti. Si raccomanda sempre, in caso di patologia, di leggere le avvertenze nel libretto delle istruzioni che è fornito con l’apparecchio, ma soprattutto di chiedere consiglio al proprio medico o allo specialista.
Tra le controindicazioni principali elenchiamo: 
1. portatori di pacemaker
2. gestanti
3. pazienti affetti da neoplasie
4. pazienti affetti da epilessia
5. ferite aperte
 Qualora si soffra di capillari fragili è bene non eccedere con l’elettrostimolazione, in quanto potrebbe causarne la rottura. 
Infine si sconsiglia di applicare gli elettrodi in prossimità delle protesi metalliche o nelle zone che presentano le seguenti problematiche:
1. lesioni cutanee, 
2. alterazioni della sensibilità locale, 
3. infezioni,
4. flebiti,
5. tromboflebiti.

Effetti collaterali 
L’elettrostimolazione, se effettuata da una mano esperta, non produce sulle persone sane effetti collaterali di sorta. È bene, ricordiamolo, non stravolgere i parametri dei programmi dell’elettrostimolatore, in quanto si rischia di andare incontro ad affaticamento e/o a dolori muscolari. 
Va detto inoltre che, se il soggetto che si sottopone a elettrostimolazione ha la pelle particolarmente sensibile, in seguito alla sessione terapeutica può riportare arrossamento cutaneo nell’area del corpo in cui sono stati applicati gli elettrodi. Si tratta, tuttavia di un disturbo temporaneo che tende a scomparire in alcuni minuti. Malgrado sia una eventualità piuttosto rara, è possibile che l’elettrostimolazione, se effettuata in ore serali, possa causare insonnia.
In definitiva, l’allenamento con elettrostimolatore può essere un utile coadiuvante dell’allenamento, non è però da considerarsi l’alternativa assoluta alla sana e impegnativa pratica sportiva.